Continuiamo il viaggio per riscoprire una società che vide la luce, secondo studi recenti, intorno al 1700 a.C.

La società Maya, di tipo fondamentalmente gerarchica, era suddivisa in vari rami: nobiltà governante; sacerdoti, di pari importanza ai guerrieri e ai nobili signori; coltivatori, che nel tempo libero si dedicavano agli affari di stato; infine gli schiavi.

Si distinguevano in una gerarchia così impostata i signori della religione, sapienti e curatori di malattie (la popolazione in caso, si rivolgeva a loro). Fonti storiche testimoniano che conoscevano molto bene l’ arte della cura, anche del proprio corpo con la pulizia: sapevano anche preparare analgesici, abortivi o afrodisiaci.
Inoltre, questi veri e propri “signori del sapere” erano anche astronomi e matematici e conoscevano perfettamente il tempo della semina e della mietitura, sapevano pregare gli dèi, e cacciare le divinità malefiche.

Il loro tempo libero, come accennato, era dedicato agli affari di stato, e contribuirono alla creazione di grandi piramidi, templi e palazzi signorili. Gli schiavi invece, erano prigionieri di guerra o condannati che avrebbero dovuto scontare la propria pena con un lavoro non retribuito e senza riposo.

Tra le attività più importanti che il popolo dei Maya svolgeva, vengono ricordate soprattutto la caccia e la pesca. In merito alla seconda, data la vicinanza del mare e dei fiumi e all’ abbondanza di pesci, i Maya non avevano particolari difficoltà, nel reperire la “materia prima”.

Molto curioso e interessante invece era il “rito” della caccia:
Prima di tutto i guerrieri, circa un centinaio che partecipavano alla “pratica” dovevano compiere riti per ingraziarsi gli dei a una buona caccia; gli stessi si sarebbero ripetuti in seguito, a battuta conclusa.
I cacciatori-predatori si rifugiavano tra la vegetazione, e attiravano gli “animali prede” con richiami particolari. Probabilmente ad essere risparmiati, sarebbero stati gli uccelli utilizzati, ovviamente vivi, anche per la riscossione delle multe. Le piume erano di grande valore: usate persino come valuta, rappresentavano anche una dote pregiata per le figlie dei vassallli che avrebbero dovuto contrarre matrimonio.

I Maya conoscevano l’ arte della decorazione ( ricavando ll colore da uova di tartarughe e molluschi) sapevano lavorare il cotone, utilizzare i metalli, da cui ricavavano utensili per la caccia, la pesca e la vita quotidiana, e potevano trasportare liquidi e semi tramite le zucche svuotate.
Infine utilizzavano anche metalli come l’ oro:
Allora proprio come oggi, gli oggetti “luccicanti” venivano molto apprezzati soprattutto dai nobili signori.

fonte: Alcioccolato

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